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<<*Ricordi di un impiegato>> [2] / Federigo Tozzi

pubblicazione   Firenze : Vallecchi, [1973]
descrizione   257 p. ; 18 cm.
serie   Tascabili Vallecchi ; 25
note   A cura di Glauco Tozzi. - Contiene: Il podere ; Gli egoisti ; Ricordi di un impiegato.


A più di cinquanta anni dalla morte, Federigo Tozzi si ripropone ancora come una delle figure salienti della letteratura italiana del primo Novecento: formatosi in pieno clima dannunziano, ultimo epigono, in apparenza, della grande stagione naturalistica di Verga e De Roberto, deve essere ora recuperato come un contemporaneo di Svevo e Pirandello e come un insostituibile precursore di quella «revisione europea» che la nostra cultura avrebbe subito ad opera delle successive generazioni di scrittori. È con Tozzi che si aprono al romanzo italiano gli orizzonti nuovi dell'autointrospezione e della narrazione come sfogo all'incapacità di vivere e di comunicare: i protagonisti di tutta la sua opera di narratore (sempre caratterizzata, da «Ricordi di un impiegato» a «Con gli occhi chiusi», da «Il podere» a «Tre croci» a «Gli egoisti», da larghi riferimenti autobiografici) sono vinti e frustrati che portano in se stessi il senso della loro sconfitta, vittime di una inettitudine di vita di fronte alla quale si ritraggono, procedendo a ritroso verso un'infantile abulia e un animalesco abbrutimento.
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