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*Ulisse / James Joyce ; unica traduzione integrale autorizzata di Giulio De Angelis ; consulenti: Glauco Cambon, Carlo Izzo, Giorgio Melchiori ; introduzione di Giorgio Melchiori ; commento a cura di Giulio De Angelis

pubblicazione   Milano : A. Mondadori
descrizione   2 vol. ; 19 cm.


«Ulisse» è l'opera che, al suo apparire, ha completamente trasformato e rinnovato i moduli della prosa narrativa non soltanto inglese. In essa Joyce ha riscoperto che la forma del romanzo è l'equivalente e l'erede nell'era moderna dell'epica classica, con in più un costante e disincantato elemento di «humour» che ridimensiona il mito adeguandolo alla presente condizione umana. L'Ulisse di questo romanzo è l'agente di pubblicità Mr. Leopold Bloom, e la sua Odissea è la storia delle sue peregrinazioni e dei suoi incontri per le strade, nei locali pubblici e in quelli equivoci di Dublino, fra le 8 del mattino e le 2 di notte del 16 giugno 1904. Nella giornata, non diversa da tante altre, qualcuno muore, qualcuno nasce, la sposa di Bloom (la Penelope della sua Odissea) lo tradisce, ma egli incontra il giovane Stephen Dedalus (già protagonista del romanzo autobiografico di Joyce, «A Portrait of the Artist as a Young Man») per il quale sente un affetto e una cura paterna. Ma Bloom diviene l'umanità intera, Ognuno, e Dublino, descritta con amorosa minuzia in ogni suo angolo e nei suoi abitanti, il mondo. La sbalorditiva varietà di tecniche narrative usate - dal monologo interiore al «catechismo», dal flusso di coscienza alla parodia degli stili più vari - non basterebbe a rendere vitale il romanzo: quel che conta è la profonda umanità dell'opera e la creazione di personaggi - Bloom, Mrs. Bloom, Stephen, la folla dei dublinesi - davvero a tutto tondo, i personaggi più veri, credibili, completi del romanzo contemporaneo.
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