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La *caduta ; L'esilio e il regno / Albert Camus

pubblicazione   Milano : Garzanti, 1966
descrizione   219 p. ; 18 cm.
serie   Garzanti per tutti. Romanzi e realtà ; 62
note   Traduzione dal francese di Sergio Morando. - Pubblicazione su licenza temporanea dell'Editore Bompiani.


«Il ritratto che mostro ai miei contemporanei diventa uno specchio», rivela il narratore, nel momento conclusivo di un lungo monologo autobiografico svolto sul filo del grottesco. E se, fino a quel punto, «La caduta, questo stupendo romanzo breve, poteva sembrare un sapido gioco intellettuale, l'arguta divagazione di un egocentrico che spese, per egoismo, la vita intera in generosità, d'un tratto tutto quanto è stato narrato si manifesta come il tormentoso delirio di un uomo che, un giorno, venne meno al richiamo della coscienza, della umana solidarietà. Costantemente l'opera di Camus esprime questo angoscioso bisogno di solidarietà, unica difesa contro il male dell'uomo. Così affiorano, nei racconti «L'esilio e il regno», gioie e soprattutto sofferenze quotidiane di uomini fragili, isolati in un mondo ostile: uomini da sorreggere e da aiutare, di ora in ora, nella debolezza, nell'incomprensibile bontà. Li conosciamo nei deserti africani nebbiosi di sabbia, nella smagliante, orrida città di sale, nel silenzio degli altipiani nevosi, nelle piccole officine dove l'operaio consuma la razione quotidiana di esistenza, nella casa assurda dove il pittore esplora lo scopo della sua arte. E la partecipazione dello scrittore è tanto intima che diviene un appello, accorato, alla generosità per amore, bene supremo della vita.
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