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*Amore mio infinito / Aldo Nove

pubblicazione   Torino : Einaudi, 2000
descrizione   177 p. ; 20 cm.
serie   Einaudi Tascabili. Stile libero ; 785


Un'educazione sentimentale dei nostri tempi. L'amore disperato e temerario dei dieci anni. L'amore divorato dal tempo. Il primo incredibile bacio. L'amore e il tempo ritrovati, da adulto. Un romanzo appassionato e tenero che è anche il ritratto, di un umorismo candido e feroce, dell'Italia dagli anni Settanta ai Novanta, quando tutto è cambiato per sempre. Matteo ha ventotto anni e lavora per una ditta che produce banconi per il pesce. Sulla sua vita, Matteo ha «quattro cose da dire». Nei quattro capitoli, o sequenze musicali, che le evocano, ogni volta il registro e il tono della voce sono diversi, adattandosi agli anni. A dieci scorre l'età del Calippo e della bambina «che aveva una faccia come Maria Giovanna Elmi», in una lingua che ha lo splendore intenso e comico del linguaggio infantile. C'è poi l'età della tragedia familiare, e dell'amore per Maria che «aveva un sacchetto della spesa giallo, una tuta da ginnastica rossa e i capelli neri lunghissimi», un'età scandita dal ticchettio implacabile del tempo che comanda persone e amori, come il coccodrillo di Edoardo Bennato, o di Peter Pan. Nel terzo capitolo la sfida al tempo-oggetto profondo del libro - diventa conto alla rovescia verso il motore immobile, la forza d'attrazione cosmica del bacio d'amore a Silvia. Nella sequenza finale Matteo, ventisettenne reduce da un improbabile colloquio di lavoro, rinuncia del tutto a ogni fittizia individualità e diventa una moltitudine di cose. Retrocede - o avanza - come il cosmonauta nel finale di Odissea nello spazio («dentro di me c'era una folla che mi diceva di andare in tutte le direzioni ininterrottamente») in un canto dispiegato dove presente e passato, tempo e spazio si fondono finalmente e il luogo geografico evoca un condensato psichico enorme, con gesto sciamanico che coincide con un puro atto d'amore e chiude il libro a cerchio, infinito. Un libro che rivela la piena maturità di uno scrittore simbolo della nuova scena letteraria, un testo destinato a sorprendere sia i sostenitori che i detrattori di Aldo Nove.
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