L'opera di Bonaventura Tecchi occupa nella storia della letteratura italiana del '900 un posto di assoluta preminenza: romanzi, racconti, saggi critici, prose di viaggi, costituiscono la testimonianza probante di una vocazione umanistica che è difficile rintracciare così intensa presso altri scrittori contemporanei. Erede della nostra migliore tradizione, ma nutrita anche da una assidua frequenza di altre culture - tedesca, in particolare, di cui Tecchi è studioso insigne -, la sua arte narrativa ha trovato la misura ideale nel racconto. La particolare disposizione di Tecchi al narrare breve e lirico trova conferma in questo volume dove è raccolto un compendio del «meglio» dei suoi racconti e prose di viaggio: è qui che troviamo nitidamente delineate certe sue figure che prendono corpo a poco a poco fino a restare nella nostra mente fisse e indimenticabili, assieme a certe descrizioni di ambiente e di paesaggio che sono una autentica trasfigurazione poetica della realtà.