Quale misterioso impulso ha spinto a Venezia Gustav Aschenbach, un famoso scrittore tedesco che ha costruito la propria vita e la propria opera a forza di volontà con una ostinata fiducia nei canoni classici della bellezza e della morale? Una serie d'incontri premonitori segnano il suo cammino in un regno dove il rigore razionale cede all'angoscia dei simboli, al fascino delle suggestioni decadenti, all'aspettativa di rivelazioni oscure o abbaglianti. E quando sulla spiaggia del Lido gli apparirà Tadzio, il ragazzo polacco dell'agghiacciante, spietata bellezza, il suo destino è segnato. Scritto nel 1911, La morte a Venezia è insieme un racconto di perfetto ritmo e tensione, con un continuo gioco di rispondenze tra episodio ed episodio, tra immagine e immagine, ed è un saggio finissimo su un momento cruciale della cultura europea, quello della sua resa al decadentismo, che nelle sue più diverse incarnazioni è simboleggiato nell'avventura veneziana di Aschenbach.