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Lo *straniero / Albert Camus ; traduzione di Alberto Zevi ; con una nota di Silvio Perrella

pubblicazione   Milano : Bompiani, 2013
descrizione   171 p. ; 20 cm.
serie   Tascabili Bompiani ; 285


Pubblicato nel 1942, "Lo straniero", un classico della letteratura contemporanea, sembra tradurre in immagini quel concetto dell'assurdo che Albert Camus andava allora delineando e che troverà teorizzazione nel coevo "Il mito di Sisifo". Protagonista è Meursault, un modesto impiegato che vive ad Algeri in uno stato di indifferenza, di estraneità a se stesso e al mondo. Un giorno, dopo un litigio, inesplicabilmente Meursault uccide un arabo. Viene arrestato e si consegna, del tutto impassibile, alle inevitabili conseguenze del fatto - il processo e la condanna a morte - senza cercare giustificazioni, difese o menzogne. Come Sisifo, Meursault è un eroe "assurdo": la sua lucida coscienza del reale gli permette di giungere attraverso una logica esasperata alla verità di essere e di sentire. "È una verità ancora negativa," ebbe a scrivere Camus in una prefazione per un'edizione americana dello "Straniero", "senza la quale però nessuna conquista di sè e del mondo sarà mai possibile.
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