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*Mastro-don Gesualdo / Giovanni Verga ; introduzione di Carla Riccardi

edizione   3. rist
pubblicazione   Milano : A. Mondadori, 1986
descrizione   XLVII, 406 p. ; 19 cm.
serie   Gli Oscar. Classici ; 10


Dopo l'irripetibile esperienza dei Malavoglia, e la loro assoluta originalità di lingua e di struttura, il Masto-don Gesualdo, secondo livello della "fisionomia della vita italiana moderna", segna un deciso allargamento della prospettiva del narratore: dalla ristretta comunità di Aci Trezza a Vizzini nella provincia agricola di Catania. Le lotte per il potere economico e, quindi, politico, la rottura dell'ordine sociale per la decadenza della classe dirigente nobiliare e per l'ascesa di un uomo nuovo sono i motivi dominanti, ma insieme piegati a delineare Gesualdo, vero protagonista della storia, eroe epico nella prima metà del libro, tragico, quasi in senso greco, nel fatale fallimento psicologico-affettivo e nella malattia fisica che di quello è il segnale esterno. Il romanzo nasce lungo l'arco del grande decennio della narrativa verghiana, tra il 1880 e il 1890, con una gestazione lunghissima e tormentosa: gli abbozzi, i cartoni preparatori delle Novelle rusticane e di Vagabondaggio, la prima stesura colpeta, pubblicata nella "Nuova Antologia", sono le tappe che portano alla revisione finale, condotta in circa un anno, il 1889, una vera riscrittura del libro durante la quale il Verga risolve finalmente e faticosamente gli spinosi problemi strutturali e stilistici emersi nella redazione in rivista.
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